martedì 1 novembre 2011

La comunicazione visiva (2)

La comunicazione visiva: è un sistema organizzato di segni (forme e colori)
Il trasferimento o veicolo di un idea  si realizza con modalità e mezzi diversi. I mezzi sono: segno, forma e colore. (*)
La prevalenza del segno porta ad una comunicazione essenzialmente grafica, così come la prevalenza del colore trasforma il linguaggio in pittoricismo ecc. Quindi:
segno   >  linguaggio grafico 
colore   >  linguaggio pittorico
Per produrre un segno, sono necessari: lo spazio, e l'intenzionalità, cioè chi svolge questa azione (segnica).
L'interazione di questi due elementi dà luogo al linguaggio grafico. Il segno è legato all'istinto, all'immediatezza, al gesto, al desiderio insopprimibile di comunicare.
Qui si apre uno scenario nuovo... il segno è causa o effetto?
Il segno è causa dell'esigenza di comunicare oppure è l'effetto della necessità di comunicare?
Perché è ormai evidente che l'evoluzione della tecnica è fortemente legata all'evoluzione del segno, quindi della comunicazione, possiamo ragionevolmente supporre che il primo strumento fossero le unghie... Quindi il primo segno, graffio, la prima traccia fatta con le unghie (prima che con le dita o con uno strumento) su una superficie, implica necessariamente un processo mentale. Un processo cognitivo.
A questo punto occorre esaminare le cose da un altro punto di vista... Prima di comunicare qualcosa, bisogna percepire qualcosa. Alcuni studiosi  del linguaggio, hanno stabilito che all'interno di un sistema di comunicazione, un elemento fondamentale è la semplificazione.
Ce ne rendiamo conto quando prendiamo appunti, con abbreviazioni, segni, simboli e schemi.
Un segno può essere: Contorno o segno chiuso, Texture e Traccia o segno aperto.
Il contorno è usato per definire un oggetto.
La texture è usata per definire profondità, per collocare l'oggetto in uno spazio (virtuale) tridimensionale.
La traccia è usata per definire un vettore, una direzione, una relazione oltre che oggetti filiformi e/o in movimento.
Ogni segno per esistere deve avere un proprio spazio, cioè una superficie che lo ospita. La superficie può essere organica o inorganica.
Ogni superficie ha una propria struttura .La superficie organica ha una struttura disomogenea, cioè possiede un punto di attrazione, mentre la tessitura nelle superfici inorganiche è regolare, omogenea, priva di punti di attrazione.
I punti di attrazione sono definiti da vari concetti: Concentramento (1), Diluizione (2), Mancanza (3), Interruzione di continuità (4), Disordine (5) e Ridefinizione (6).
I punti di attrazione possono a loro volta essere organici e disorganici.






















Sulla percezione occorre definire alcuni concetti, quali: vicinanza (fig. 3-4), somiglianza di colore e di forma (fig. 5-6) e continuità (di direzione. 






La vicinanza, all’interno di una scena, tende a far percepire gli elementi uniti tra loro.
In questo caso si percepiscono, come facenti parte di un gruppo, le linee più vicine.

  
 

Somiglianza (di forma e di colore): gli elementi tendono a unificarsi tra loro, se possiedono caratteristiche comuni. 

Continuità di direzione. Alcuni elementi distinti tra loro, tendono ad essere percepiti come un tutto unico. E’ interessante capire come viene letta l’immagine, se come xy+tz oppure come ty+xz.


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