La comunicazione visiva: è un sistema
organizzato di segni (forme e colori)
Il
trasferimento o veicolo di un idea si realizza
con modalità e mezzi diversi. I mezzi sono: segno, forma e colore. (*)
La
prevalenza del segno porta ad una comunicazione essenzialmente grafica, così
come la prevalenza del colore trasforma il linguaggio in pittoricismo ecc.
Quindi:
segno > linguaggio grafico
colore > linguaggio pittorico
Per
produrre un segno, sono necessari: lo spazio, e l'intenzionalità, cioè chi svolge questa azione
(segnica).
L'interazione
di questi due elementi dà luogo al linguaggio grafico. Il segno è legato
all'istinto, all'immediatezza, al gesto, al desiderio insopprimibile di
comunicare.
Qui
si apre uno scenario nuovo... il segno è causa o effetto?
Il
segno è causa dell'esigenza di comunicare oppure è l'effetto della necessità di
comunicare?
Perché
è ormai evidente che l'evoluzione della tecnica è fortemente legata
all'evoluzione del segno, quindi della comunicazione, possiamo ragionevolmente
supporre che il primo strumento fossero le unghie... Quindi il primo segno,
graffio, la prima traccia fatta con le unghie (prima che con le dita o con uno
strumento) su una superficie, implica necessariamente un processo mentale. Un
processo cognitivo.
A
questo punto occorre esaminare le cose da un altro punto di vista... Prima di
comunicare qualcosa, bisogna percepire qualcosa. Alcuni studiosi del linguaggio, hanno stabilito che
all'interno di un sistema di comunicazione, un elemento fondamentale è la semplificazione.
Ce
ne rendiamo conto quando prendiamo appunti, con abbreviazioni, segni, simboli e
schemi.
Un
segno può essere: Contorno
o segno chiuso, Texture e Traccia o segno aperto.
Il
contorno è usato per
definire un oggetto.
La
texture è usata per
definire profondità, per collocare l'oggetto in uno spazio (virtuale)
tridimensionale.
La
traccia è usata per
definire un vettore, una direzione, una relazione oltre che oggetti filiformi
e/o in movimento.
Ogni
segno per esistere deve avere un proprio spazio, cioè una superficie che lo ospita. La superficie può essere
organica o inorganica.
Ogni
superficie ha una propria struttura .La superficie organica ha una struttura
disomogenea, cioè possiede un punto di attrazione, mentre la tessitura nelle
superfici inorganiche è regolare, omogenea, priva di punti di attrazione.
I
punti di attrazione sono definiti da vari concetti: Concentramento (1), Diluizione (2), Mancanza (3), Interruzione di continuità (4), Disordine (5) e Ridefinizione (6).
I
punti di attrazione possono a loro volta essere organici e disorganici.
Sulla
percezione occorre definire alcuni concetti, quali: vicinanza (fig. 3-4), somiglianza di colore e di forma (fig. 5-6) e continuità (di direzione.
La
vicinanza, all’interno di una scena, tende a far percepire gli elementi uniti
tra loro.
In
questo caso si percepiscono, come facenti parte di un gruppo, le linee più
vicine.
Somiglianza
(di forma e di colore): gli elementi tendono a unificarsi tra loro, se
possiedono caratteristiche comuni.
Continuità
di direzione. Alcuni elementi distinti tra loro, tendono ad essere percepiti
come un tutto unico. E’
interessante capire come viene letta l’immagine, se come xy+tz oppure come
ty+xz.
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